PIETRASANTA. Tari più leggera per tutte le imprese che rappresentano il nucleo del rilancio economico ed occupazionale del territorio e per tutte le tipologie di nuclei famigliari del Comune di Pietrasanta stressate da una pressione fiscale record.

Per le utenze non domestiche, quindi artigiani, commercianti, balneari, ristoranti, bar le riduzioni potranno arrivare fino al 13,76% con un alleggerimento medio del 5,47%, per le famiglie con un nucleo famigliare composto da sei persone o più fino all’11,75%. Mediamente, la tassa sui rifiuti, costerà il 10,9% in meno rispetto all’anno prima per le famiglie pietrasantine.

Saranno invece circa 600 le famiglie della nostra città che godranno dell’esenzione totale o parziale della Tari, il 10% in più nel confronto con il 2015 per un importo complessivo di circa 190mila euro. E’ lo schema presentato dall’amministrazione comunale guidata da Massimo Mallegni in occasione dell’approvazione, da parte della Giunta, del numero delle rate e delle scadenze di pagamento della tari per l’anno 2016.

Il versamento avverrà in quattro rate di pari importo scadenti nel mese di aprile, giugno, settembre e novembre. L’eventuale pagamento in una unica soluzione è consentito entro il mese di giugno. “Abbiamo mantenuto anche questa promessa – spiega il Sindaco, Massimo Mallegni – e non era facile. La Tari sarà meno cara per tutte le attività e per tutte le fasce di nuclei famigliari. Pagheranno tutti di meno. Il nostro obiettivo è arrivare al calcolo della tassa puntuale facendo pagare a famiglie ed imprese solo quello che effettivamente producono come rifiuti. Questo è solo un primo passo in questa direzione. La priorità – conclude – era iniziare a far scendere la pressione fiscale per far tornare a respirare imprese e famiglie”.

Entrando nel dettaglio delle riduzioni i single, coloro che vivono da soli, avranno una riduzione del – 7,28%, i nuclei composti da due persone del – 10,15%, da tre persone del -10,27%, da quattro persone del 10,34%, da cinque persone del – 11,33% e da più di sei addirittura del – 11,75%. Diversificata, ma sempre per difetto, il costo della tassa per le imprese: negozi di abbigliamento, librerie, calzature, cartolerie, ferramenta pagheranno il 13,69% in meno; ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie e pub – 4,46%; bar, caffe, pasticcerie – 5,51%; supermercati e negozi di vendita generi alimentati – 12,23%; carrozzerie ed officine – 3,96%; attività industriali – 11,59%; attività artigianali – 11,66%; edicola, farmacia, tabaccaio e plurilicenze – 13,76%; distributori carburanti, impianti sportivi, campeggi -0,86%; stabilimenti balneari – 5,45%; autosaloni – 3,54%; alberghi con ristorante – 3,54%; alberghi senza ristorante – 3,51%; case di cura e riposo – 3,57%; uffici, agenzie, studi professionali – 12,34%; negozi di tende e tessuti, tappeti, cappelli ed antiquariato – 13,72%; banchi di mercato beni durevoli – 3,61%; parrucchieri, estetiste e barbieri – 0,20%; discoteche e night club – 13,27%; ortofrutta, pescherie, fiori e pizza al taglio – 1,79%; mense, birrerie ed hamburgherie – 7,59%.

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